Come l’edilizia pubblica innova la progettazione
La progettazione BIM e i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia sono ormai i due punti di riferimento che guidano la pubblica amministrazione nel settore delle costruzioni.
Entrambi hanno un obiettivo comune: innovare l’intero settore delle opere pubbliche in ambito edile, dalle nuove costruzioni alla gestione del parco edilizio esistente.
L’approccio comune sul quale si basano questi strumenti è la visione globale dell’intero ciclo di vita degli edifici, dalle fasi di programmazione, realizzazione, gestione, fino alla demolizione dell’opera e passando attraverso la valutazione del contenuto di materiali riciclati e riciclabili.
Le Pubbliche Amministrazioni diventano quindi il motore trainante ma anche il banco di prova per una inevitabile trasformazione dell’intero settore edile. Il cambiamento in atto presto coinvolgerà tutti i professionisti e richiederà competenze sempre maggiori per essere competitivi nel settore.
Progettazione BIM di un edificio pubblico attraverso i CAM: il caso pratico di una scuola
In questo focus verranno approfonditi entrambi gli strumenti attraverso la trattazione di un caso pratico di un edificio scolastico in accordo ai requisiti richiesti dai CAM edilizia per le opere pubbliche, utilizzando la progettazione integrata che gli strumenti Open BIM offrono ai professionisti.
Il BIM è il processo che porta alla digitalizzazione dei processi di progettazione, utilizzando un unico ambiente di condivisione dei dati aperto a tutte le figure professionali coinvolte, riducendo i tempi e gli sprechi di risorse.
I CAM sono requisiti obbligatori per le gare d’appalto di edifici pubblici che orientano tutti i servizi di progettazione, i lavori di nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione verso un minor impatto ambientale e verso modelli di economia circolare.
I due temi saranno approfonditi prima dal punto di vista legislativo, ripercorrendo i passaggi fondamentali che hanno portato in vigore i rispettivi decreti attuativi e i relativi obblighi e scadenze. Seguirà poi l’applicazione pratica del progetto della scuola, dalla creazione del modello BIM, lo scambio del file IFC fino al dettaglio dei singoli requisiti dei CAM.
Il flusso di scambio dati tra software Open BIM
Il modello BIM verrà realizzato tramite l’utilizzo di un software CAD 3D e sarà predisposto per l’esportazione in formato IFC di tutte le informazioni utili alla verifica dei CAM.
Il BIM nel settore pubblico e gli obblighi definiti dal DM 560/2017
Il Codice dei contratti (Dlgs n.50/2016) stabilisce all’Art. 23 che le stazioni appaltanti possono richiedere per nuove costruzioni, interventi di recupero o riqualificazioni, l’uso dei metodi e strumenti elettronici attraverso piattaforme interoperabili e file di interscambio aperti, e richiamando l’introduzione da parte del MIT di un decreto che definisca le modalità e i tempi per l’applicazione di queste direttive. E’ stato così pubblicato nel gennaio 2018 il Decreto BIM (DM n.560/2017) per stabilire le modalità e i tempi della progressiva introduzione della metodologia BIM per le opere pubbliche. Con il decreto BIM si formalizza l’intento di attuare una radicale innovazione e la piena digitalizzazione dei processi nel settore dell’edilizia, a partire da quello pubblico, con tempistiche ben definite.
A partire dal 1° gennaio 2019 è scattato l’obbligo per i lavori complessi relativi a opere di importo pari o superiore a 100 milioni di euro, ma la scaletta delle scadenze è molto fitta: entro il 2025 il BIM diverrà obbligatorio per opere pubbliche di qualsiasi importo.
Cosa sono i CAM Edilizia e cosa è previsto negli appalti pubblici
I Criteri Ambientali Minimi vengono definiti nel Piano d’Azione Nazionale per gli Acquisti Verdi o GPP (Green Public Procurement) per la pubblica amministrazione. Lo scopo di questo strumento è promuovere i sistemi di produzione e consumo sostenibili previsti dalle direttive europee sull’Economia Circolare.
Il Codice degli appalti (D.lgs n.50/2016, modificato dal D.lgs n.56/2017) introduce con l’Art. 34
l’obbligo da parte della stazione appaltante di inserire nella documentazione progettuale di gara le specifiche tecniche e le clausole contrattuali contenute nei CAM.
Il DM 11 ottobre 2017, in ottemperanza al citato art. 34, definisce nel dettaglio i CAM relativi al settore dell’edilizia per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici pubblici. Nel documento sono inserite indicazioni di carattere generale per la stazione appaltante e le specifiche tecniche per i progettisti.
Credits: ingenio